EDUCARE, CRESCERE, RIFLETTERE

 

.... IL PARCO CHE VORREI

 

Feronia propone l’allestimento di attività capaci di attrarre un pubblico vasto ed eterogeneo per età ed interessi, creando “ad hoc” contesti educativi e culturali.

 

FAMIGLIA  

Le famiglie nei parchi di Matera allo scopo di vivere momenti ludici (giochi genitori, figli, escursioni, pic-nic). Il primo nucleo sociale potrà riappropriarsi di uno spazio verde urbano e godere così di momenti di crescita e di distensione, tutto in un clima di serenità ed in una meravigliosa cornice naturalistica. Si realizza un connubio nuovo: ambiente e famiglia, natura e società. Si prevedono collaborazioni con ogni sorta di associazioni familiari.

 

GIOCO

Il tema del gioco rappresenta un valido strumento metodologico per proporre una posizione educativa positiva. In una splendida cornice, pensiamo a: tornei di bocce, di burraco, gare di ping pong all’aperto, sfide nei giochi di ruolo e da tavolo in generale. Questi sono solo alcuni esempi dei “giochi” al parco, contesti ludici a seconda della diversità dei soggetti coinvolti: anziani, bambini, giovani, disagiati, disabili. Il parco urbano come luogo di incontro, il parco urbano come luogo di intrattenimento, il parco urbano come spazio di benessere. Anche in questo caso sono previste collaborazioni con associazioni aventi finalità sociali, scuole, asili privati, centri di riposo per anziani.

 

ANZIANI

Molteplici le attività immaginate per i più anziani: da momenti di recupero fisioterapico e musico terapeutico (il tutto in un contesto naturale suggestivo e rilassante) ai momenti di intrattenimento ludico-ricreativo. Far trascorrere del tempo agli anziani in uno scenario naturale, non solo servirà a stimolare uomini e donne bisognosi (talvolta soli), ma anche solleverà i tanti familiari di persone che spesso sono impossibilitati ad accudirli.

 

AUDITORIUM

Un altro obiettivo di Feronia è immaginare un auditorium a cielo aperto, in cui l’ ambientazione naturalistica faccia da sfondo a momenti musicali e di danza. Realizzare tutto questo ed altro ancora nella convinzione che natura e cultura siano un binomio inscindibile ed indivisibile: la musica come momento educativo, l’arte a tutela, a difesa ed a promozione dell’ambiente e del territorio. Il network culturale muoverà certamente dal conservatorio di musica, a seguire le scuole pubbliche, le associazioni musicali, etc. Le città europee ci insegnano quanto sia importante vedere nel cuore della città artisti che fanno della città stessa il palco naturale in cui esibirsi. Riflettiamo sulla possibilità di proporre eventi capaci di attrarre cittadini e turisti proprio a partire dalle capacità di questi cosiddetti “artisti di strada” che in questo caso diverrebbero “artisti di verde”, una sorta di “buskers festival emigrante” alla scoperta delle meraviglie dell’ambiente e delle straordinarie capacità di questi talentuosi.

 

CINEMA

Sempre in tema di arte e società crediamo fermamente nella settima arte e quindi allestiremo un cineforum sempre itinerante nei diversi quartieri (anche quelli periferici) all’interno della aree verdi, nella convinzione che il cinema possa essere gustata (basti pensare all’appeal dei cinema all’aperto) con ancora più soddisfazione all’aperto.

 

TEATRO AMBIENTALE

A concludere, un esempio di momento educativo che si propone di stimolare e coinvolgere gli studenti di ogni ordine e grado. Una proposta che vuole coniugare teatralità ed educazione ambientale intesa come la capacità dell’uomo di interagire con l’ambiente circostante in un rapporto che recuperi meraviglia, rispetto, scambio vicendevole. E dove, per teatralità, intendiamo innanzitutto la capacità dell’uomo di conoscere se stesso, per poi rappresentarsi e dare una forma visibile e condivisibile ai suoi sentimenti, alle sue idee e ai suoi pensieri.

Il laboratorio si compone di tre parti: una prima parte di laboratorio teatrale in cui viene sperimentato con i ragazzi un percorso di allenamento dell’attore;

una seconda parte in cui avvengono le scelte in merito al soggetto, al testo o all’idea da mettere in scena; una terza parte in cui avviene il lavoro vero e proprio di messa in scena.

Ciò significa, in sede di laboratorio teatrale,privilegiare quell’area di esercizi che attengono all’osservazione e all’uso dello spazio inteso sia nella sua dimensione personale (il corpo che percepisce lo spazio e lo spazio modificato dal corpo) sia in una dimensione relazionale ed interpersonale (lo spazio degli altri e lo spazio trasformato dalle interazioni).

Abitare uno spazio significa leggerne le potenzialità implicite e conformarle ai propri bisogni senza snaturarne le caratteristiche, piuttosto esaltandole.

Ecco dunque la possibilità di scoprire spunti narrativi o emozionali nello spazio dell’abitare quotidiano (scuola, casa, paese, etc.), trasformandolo, da semplice contenitore neutro, passivo e spesso sconosciuto in teatro vivo.

Sarà quindi lo spazio a suggerire gli spunti o le idee che verranno poi elaborate nella scrittura dello spettacolo e nella regia.

Spunti che potranno essere rintracciati in diversi ambiti disciplinari collegati, a diverso titolo, con il tema della spazialità: astronomia, geologia, scienze naturali e botaniche, architettura, ma anche letteratura e poesia dove esse affrontano i temi dell’uomo abitante.

L’allestimento dello spettacolo finale avrà quindi come spazio scenico un luogo non convenzionalmente teatrale, individuabile in uno dei parchi cittadini di quartiere dove ha sede il circolo didattico coinvolto nel progetto.

 

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